mercoledì 21 giugno 2023

VICEVERSA (Poesia gentilmente suggeritami da un amico caro)

 

Foto dalla rete


Ho paura di vederti
bisogno di vederti
speranza di vederti
dispiacere di vederti

Ho voglia di trovarti
preoccupazione di trovarti
certezza di trovarti
miseri dubbi di trovarti

ho urgenza d’ascoltarti
allegria di ascoltarti
fortuna di ascoltarti
e timore d’ascoltarti

cioè
riassumendo
sono fottuto
e raggiante
forse più la prima cosa
che la seconda
e anche
viceversa.


Mario Benedetti

E SE UN GIORNO IN UNA CITTA STRANIERA (magari calabrese 😉)

 

Lamezia Terme. Dalla rete. 

Quando ancora il tuo nome nella mente,

Nausicaa Nausicaa, risuona,

– posso chiamarti così perché il mio nome è Nessuno –,

il sole inclina verso occidente

e qualcosa, e non è il mare, s’incrina,

che il boma ondeggiando indica al vento,

stilo che ancora scrive col tuo nome

sulla cera ardente della sera

l’illusione che il mare non dispera

di congiungersi a un porto.


E se un giorno in una città straniera

udrai un canto levarsi di ritorno

da una via laterale,

non distogliere il passo ma ascolta,

ascolta andando avanti,

quel canto che ricorda

quanto indimenticabile è il passato,

come se una lama ripassasse dentro la ferita;

ma il tuo stesso ascoltare, mia vita,

sia l’ultimo dono dell’oblio.


Ah se in città straniere ho ritrovato la patria

più che nella mia che non so ritrovare

per non distruggere questo canto che erra

forse più del mio orecchio…

Sono vecchio,

o giovane? Non so, non ne so altro

che l’enigma non serri nel suo petto.


Piero Bigongiari

lunedì 19 giugno 2023

IO SONO VERTICALE

 

Io sono verticale

Ma preferirei essere orizzontale.

Non sono un albero con radici nel suolo

succhiante minerali e amore materno

così da poter brillare di foglie a ogni marzo,

né sono la beltà di un'aiuola

ultradipinta che susciti grida di meraviglia,

senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.

Confronto a me, un albero è immortale

e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:

dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia.

Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,

alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.

Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.

A volte io penso che mentre dormo

forse assomiglio a loro nel modo piu' perfetto -

con i miei pensieri andati in nebbia.

Stare sdraiata è per me piu' naturale.

Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,

e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre:

finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.

(Sylvia Path)